Il Carcere Spagnolo rappresenta una delle più importanti
attrazioni culturali presenti a Seui e fa parte del “Percorso Museale
Monumentale Sehuiense”.
Localizzato nel cuore del centro storico, ha il suo ingresso
principale nella via Sassari. Mentre l’accesso al cortile si apre su via La Marmora. Attravers o un accurato lavoro di studio e ricerca si è
riusciti a ricostruire gli ambienti così come’erano in origine.Questa struttura museale possiede anche un’interessante collezione di
“pregoni”, antichi documenti del XVIII e XIX secolo.
Storia
La parte più antica del complesso edilizio risale alla prima metà del ‘600. Nasce come carcere zonale della Barbagia di Seulo, nell’ambito del Ducato di
Mandas. Risulta ufficialmente in attività fino al 1975 come carcere mandamentale,
essendo Seui sede di pretura e quindi capoluogo di mandamento. Al principio degli anni ’80 del secolo scorso i locali subirono un profondo ed
accurato restauro, con la trasformazione nell’attuale struttura museale. Apre al pubblico nel 1984.
Descrizione
La struttura si articola su tre livelli.
Al piano principale si entra da via Sassari. Percorso il piccolo cortile
antistante l’edificio, dopo un piccolo andito si entra nell’alloggio del
custode, composto da una grande cucina, la camera da letto ed un sottotetto
(“Su staulu varzu”), che veniva utilizzato per conservazione degli alimenti.
Nello stesso piano dell’alloggio si trova l’ufficio di
accettazione del custode con accanto la cella destinata ad ospitare le
detenute.
Attraverso una ripida scala si accede al piano sottostante dove si trova la
camera delle “torture” la grande cella, con volta a botte, per i detenuti
maschi.
Da qui si accede anche al grande cortile, utilizzato per l’ora d’aria,
caratterizzato da un alto muro.
(Giuseppe Deplano, copyright © 2014 – riproduzione riservata)
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