Una delle autentiche perle del prestigioso “Percorso
Museale Monumentale Sehuiense” è rappresentata dalla “Casa Farci”, inaugurata nel luglio 2003, dopo
una serie di lavori di restauro.
L’edificio era la casa natale di Filiberto
Farci, illustre letterato e politico seuese, antesignano del movimento
sardista.
La struttura si articola su
quattro piani, di cui due seminterrati.
Commercio e Miniera
A livello strada (via Roma) sono
presenti quattro sale. Nella prima, a destra, sono esposti una serie di
prodotti e strumenti provenienti da vecchi negozi seuesi di generi alimentari e
vari. Così, tra vecchi arredi, bilance e macinini si possono ancora respirare
le fragranze e i ricordi di un commercio che ormai non esiste più. Segue uno
spazio dedicato al lavoro del ciabattino e del pastore. Due sale sono dedicate
alla miniera di Fund’e Corongiu – San Sebastiano. Nella prima, a sinistra, è
stato ricostruito un tipico ufficio minerario.
Filiberto Farci
Il quarto piano ospita parte
dell’abitazione originale del Farci. Sono numerosi gli arredi e i documenti che
dopo tanti anni sono ritornati al loro posto. La piccola cucina è
caratterizzata dal caminetto, il forno, “is forreddus” in muratura. In diversi
pannelli hanno trovato posto numerose foto ricordo della famiglia Farci e di
momenti di vita seuese. La camera da letto è arredata con i mobili originali
della famiglia di Daniele Farci e Maria Luigia Todde (i genitori di Filiberto):
un grande letto in ferro battuto, l’armadio, il comò con lo specchio, una
piccola culla, la biancheria cifrata e alle pareti tante foto.
Una camera ospita il “Gabinetto
Filiberto Farci” che, suddivisi in tre settori, custodisce i documenti, la
corrispondenza, i giornali e gli scritti dell’illustre seuese. Un altro
ambiente è caratterizzato da una grande vetrina con i costumi tipici seuesi,
parte dei quali donati dallo stesso Jolao, figlio di Filiberto. Sono esposti
anche una miriade di foto d’epoca e la storia genealogica della famiglia,
nonché numerosi accessori e cappelli, compresi cinque splendidi arazzi ed una
cassapanca sarda.
Artigianato
Due sono i piani seminterrati.
Nel primo è stato dato ampio spazio alle diverse attività contadine e
artigiane, per la lavorazione del ferro e del legno, con pezzi di un certo
valore storico. Ricostruita anche l’officina, con una bella fucina, di un
fabbro-ferraio.
Agricoltura ed Enologia
Il piano terra ospita invece gli
strumenti legati all’agricoltura, ma in particolare al settore
viti-vinicolo. Infatti, dominano con la loro imponenza alcuni torchi ed un
alambicco in rame del 1800. Si tratta di un esemplare unico di impianto di
distillazione delle vinacce, per la produzione dell’acquavite.
(Giuseppe Deplano, copyright ©
2014 – riproduzione riservata)
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